Amici a due ruote di Antonio Ligabue - report

Bertalan Ivan,  
2015-10-22 19:58:33

Nel nostro mondo di Guzzisti ci sono una miriade di iniziative che ci fanno capire quanto abbiamo nel cuore l’Aquila. Sarebbe bello poterle valorizzare per bene tutte…ma ciò lo sappiamo tutti che non è fattibile. E’ un vero peccato, lo so, però ogni tanto qualcuna di queste iniziative prende il volo e una mano a prendere il volo riusciamo a dargliela. E’ il caso dell’ evento “Amici a due ruote di Antonio Ligabue” che si è svolto domenica scorsa a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, legato alle celebrazioni del cinquantenario della morte del pittore Antonio Ligabue. Ligabue era un appassionato Guzzista, oltre che un grande artista, e in qualche modo era necessario ricordarlo alla memoria di tutti i motociclisti. Ezio Aldoni, che è un regista e lo conoscete per la realizzazione dei filmati del Trofeo Moto Guzzi e Michele Sfratta, responsabile del Trofeo Moto Guzzi nonché consigliere del Moto Guzzi World Club, mi hanno convinto a passare qualche ora a Gualtieri rivivendo momenti in cui la vita è scandita dal lento passare del “grande fiume” per dirla alla Giovannino Guareschi, ideatore dei personaggi don Camillo e Peppone. Il resoconto della giornata lo potete leggere in diversi articoli, il personaggio Ligabue e il suo rapporto con le Moto Guzzi lo potete scoprire dall’articolo che appare sull’ultimo numero di Bicilindrica, ma quello che vorrei invece evidenziare è proprio il fatto di essere stato immerso in un mondo in cui il tempo ha un valore diverso da quello a cui siamo abituati. Persone affabili, che ti raccontano le cose con una semplicità disarmante, ragionamenti appoggiati ad una logica che la maggior parte di noi ha archiviato in chissà quale parte del cervello e che quando ti trovi costretto a richiamarla…ti dai dello stupido per la domanda stupida che hai posto. “Scusi, ma l’orario per visitare la casa museo di Ligabue, qual è?” Risposta: “l’orario c’è, ma guardi qui (e chiude la porta della casa museo permettendo di leggere un bel numero di cellulare), basta telefonare e a meno che non sia a fare qualche commissione, in un minuto vengo ad aprire)”. Che bello se potessi fare la stessa cosa con il nostro museo… Ho vissuto per qualche ora in un mondo diverso, un mondo in cui ti trovi a discutere con uno sconosciuto sul fatto che il Lambrusco è nato proprio lì, nella “bassa”, che se vuoi togliere il troppo frizzante devi travasarlo due volte, una delle quali quando fa freddo e lasci la damigiana in cortile per massimo 48 ore. Ci voglio tornare a breve, rivedere Brescello, Viadana oltre che Gualtieri, mangiarmi una fetta di salame e bere un bicchiere di Lambrusco salendo sull’argine a guardare il grande fiume. Vi invito a fare la stessa cosa, ne acquisterete in serenità.

Ma il mio racconto non finisce qui, non posso dimenticarmi di chi si è prestato e con successo a fare la controfigura di Ligabue: un Claudio Ancelotti in perfetta forma, truccato in modo professionale, vestito come l’artista e, in qualche occasione, anche un po’ emozionato. A dire il vero non è solo la somiglianza fisica accentuata da un abile truccatore e dai vestiti dell’epoca, ma quel che rende simili Claudio e il “Toni” lo comprende solo chi ha visto Claudio correre in pista durante le gare del Trofeo Moto Guzzi: l’acceleratore non è mai al minimo o a metà, ma sempre e solo al massimo…

Mario Arosio

Le foto sono a cura di Fausto Franzosi di Guastalla.
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